Una volta che il bambino supera i sei mesi e inizia lo svezzamento è un concerto di: “ancora allatti?”, “non è il momento di smettere?”, “il tuo latte è acqua”… Si tratta di vecchi pregiudizi dettati dalla disinformazione dei decenni scorsi sull’allattamento.
Tua madre, infatti, probabilmente ti dirà di aver allattato solo pochi mesi perché “non aveva latte”. La verità è che nei decenni passati non c’era la consapevolezza di oggi sull’allattamento e la tendenza era quella di smettere di allattare molto presto.
Fino a quando si può allattare al seno, quindi? Che cosa consiglia l’Organizzazione Mondiale della Sanità? Ne parliamo nei prossimi capitoli.
Fino a che età si allatta al seno?
Finché tu e il tuo bambino lo vorrete! Si può allattare oltre i due anni, anche fino a tre o quattro.
Le evidenze dimostrano che i bambini si staccano spontaneamente dal seno quando sono pronti a farlo, ognuno con i suoi tempi, di solito dopo i due anni.
Come vedremo nel dettaglio più avanti, ci sono tanti benefici nell’allattamento anche dopo i 6 mesi, sia per il bambino che per la mamma. E non è vero che in questo modo i bambini si viziano, al contrario avrà effetti positivi sulla loro indipendenza e sicurezza di sé.
Che cosa consiglia l’OMS?
L’ OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nella Linea guida sull’alimentazione complementare dei neonati e delle neonate e dei bambini e delle bambine nella fascia di età 6-23 mesi (WHO Guideline for complementary feeding of infants and young children 6–23 months of age) raccomanda l’allattamento esclusivo al seno fino al compimento del sesto mese di vita, e consiglia di continuare anche dopo aver introdotto gli alimenti complementari, fino ai due anni di vita e oltre, e comunque finché mamma e bambino lo desiderino.
Questo non significa che tutte le mamme siano obbligate, con le difficoltà legate al lavoro, alla delega dell’accudimento e alla fatica fisica che l’allattamento al seno comporta, ad allattare i bambini oltre i due anni. La chiave è proprio nella frase “finché mamma e bambino lo desiderano”, perché la cosa più importante è che la mamma non allatti controvoglia, che sia serena e in buona salute. È la cosa più importante per lei e per il suo bambino!
Tuttavia, è giusto che le mamme ricevano le giuste informazioni per fare una scelta consapevole su quando smettere di allattare al seno, e non si sentano forzate perché il loro bambino è “ormai grande”.
Come sappiamo, è possibile continuare ad allattare anche durante un’altra gravidanza.
I benefici dell’allattamento “prolungato”
Se la mamma lo vuole, allattare il proprio figlio fin quando lui o lei ne ha bisogno non ha nulla di sbagliato. Al contrario ci sono tanti benefici per entrambi, sia nell’ambito della salute che in quello del benessere emotivo.
Iniziamo dalla salute:
- Come sappiamo, il latte materno protegge il piccolo dalle infezioni ben oltre il periodo dell’allattamento, perché avviene un trasferimento di cellule del sistema immunitario della mamma, che trasmettono quindi al piccolo la loro protezione. Secondo uno studio pubblicato su Science Advances, in molti casi questa protezione dura per tutta la vita.
- È stato dimostrato che allattare al seno oltre i sei mesi protegge il tuo neonato da alcuni tumori infantili, come la leucemia linfatica acuta.
- Riduce le sue possibilità di sviluppare il diabete di tipo 1 e 2, eventuali problemi alla vista e ai denti e l'obesità.
- Il latte materno può anche ridurre il rischio di nausea e diarrea, gastroenterite, raffreddore e influenza, mughetto e infezioni all'orecchio, alla gola e ai polmoni.
- Sono state condotte diverse ricerche che paiono dimostrare la correlazione tra una maggiore durata dell’allattamento e un miglioramento della memoria, delle prestazioni motorie e delle abilità linguistiche.
Quali sono, invece, i benefici emotivi e relazionali?
- Un bambino allattato a lungo non sarà un “mammone”, al contrario porterà nella sua crescita sicurezza in sé stesso e autonomia.
- Sembra che i bambini allattati più a lungo abbiano un atteggiamento più positivo ed accogliente verso gli altri.
- L’allattamento al seno ha straordinarie proprietà calmanti: nei momenti più difficili come malattie, vaccini e denti che spuntano, il seno della mamma è un grande aiuto. Infatti attraverso l’allattamento si produce ossitocina, l’ormone del benessere.
Fino a quando il latte materno è nutriente?
Il “tuo latte ormai è acqua” è un falso mito. In realtà il latte materno continua ad essere nutriente anche dopo il primo anno di vita: anche se modifica la sua composizione man mano che il bambino cresce, adeguandosi alle sue esigenze, continua a fornirgli un terzo delle calorie quotidiane.
Fonte: Uppa