La gravidanza viene tecnicamente calcolata in settimane, a partire dal primo giorno dell’ultimo ciclo. Quando però ne parliamo con amici e parenti, diciamo “sono nel quinto mese” e non “alla ventiduesima settimana”.
La corrispondenza tra settimane e gravidanza genera di solito una grande confusione. Ecco come fare per capirci qualcosa!
Il calcolo delle settimane in gravidanza
Scoprirai presto che parlando con il ginecologo, l’ostetrica, i laboratori di analisi e così via, si farà riferimento sempre alla settimana di gravidanza, e mai al mese.
Perché vengono usate come metro di misura le settimane e non i mesi? Per complicarci la vita? Per quanto ci sembri improbabile, una spiegazione valida c’è: i mesi hanno una durata variabile, mentre le settimane hanno sempre 7 giorni e sono quindi un riferimento più stabile e facilmente misurabile.
La gravidanza dura circa 40 settimane, ed è questo termine che consideriamo per la data presunta del parto. Si tratta di una media, perché i bambini possono venire al mondo in un periodo compreso dai 15 giorni prima la data presunta e i 15 giorni dopo.
Se, per esempio, la data presunta del parto è il 9 giugno, il bambino potrebbe nascere tra il 25 maggio e il 24 giugno.
Questo ovviamente se si arriva alla fine della gestazione, ovvero tra la 37esima e la 42esima settimana. Se il bambino nasce prima della 37esima settimana è prematuro e la gravidanza viene chiamata pretermine.
Perché le settimane di gravidanza si calcolano dall'ultima mestruazione?
Per calcolare le settimane di gravidanza si comincia dal primo giorno dell’ultima mestruazione. Perché mai, visto che l’effettivo concepimento avviene almeno 15 giorni dopo?
È semplice: perché è l’unico riferimento accurato che abbiamo. Di solito l’ovulazione avviene 14 giorni dall’inizio del ciclo mestruale, ma non è sempre detto, soprattutto di fronte a cicli irregolari. Il momento dell’ovulazione non è quindi facilmente misurabile, mentre solitamente ci ricordiamo il giorno in cui abbiamo avuto l’ultima mestruazione, soprattutto se stiamo cercando una gravidanza.
Questo riferimento ci servirà come dato di partenza: se il ciclo è regolare e l’ovulazione è avvenuta intorno al 14esimo giorno del ciclo, vedrai che la data presunta del parto corrisponderà a 40 settimane a contare da quel punto di partenza.
Altrimenti, sarà cura del ginecologo capire se la data del parto vada spostata in avanti, perché la tua ovulazione è avvenuta più tardi.
Come calcolare la gravidanza con ciclo irregolare
Se i tuoi cicli durano più a lungo dei 28 giorni canonici oppure sono irregolari, è difficile che il calcolo delle settimane di gravidanza a partire dall’ultimo ciclo mestruale coincida con l’effettiva gestazione.
Nella prima ecografia, che di solito avviene intorno all’8ava settimana di gravidanza, il ginecologo dovrebbe riuscire a datare con una buona approssimazione l’epoca gestazionale, che comunque si può sempre correggere strada facendo.
Facciamo un esempio pratico. Poniamo che la tua ultima mestruazione sia avvenuta il 26 agosto, e ti rechi dal ginecologo in quella che ritieni essere la 7ima settimana, cioè intorno al 14 di ottobre. E che il ginecologo dall’ecografia notasse che il bimbo è più piccolo rispetto a quanto dovrebbe se avessi ovulato regolarmente dopo 14 giorni di ciclo. Che cosa succederà a quel punto? Che il ginecologo individuerà secondo i parametri di riferimento per il feto una data fittizia di inizio del tuo ultimo ciclo, per comodità di misurazione.
Poniamo per esempio che il bambino sia “indietro” di una settimana. La data della tua ultima mestruazione verrà “spostata” al 2 di settembre, facendo così scorrere in avanti di una settimana il termine presunto della gravidanza.
A che cosa serve calcolare le settimane di gravidanza?
Prima di tutto serve alla mamma per misurare l’andamento della gravidanza e avere un riferimento di quando avverrà il parto.
Inoltre, serve dal punto di vista medico per monitorare lo sviluppo del feto e di conseguenza l’andamento della gravidanza stessa. Aiuta infatti a capire se lo sviluppo del feto è regolare, secondo i parametri standard di riferimento (per esempio la lunghezza del femore).
Se questi parametri non vengono rispettati e il ginecologo si accorge che il bimbo è più piccino di quello che dovrebbe, si potrebbe ritardare la gravidanza spostando di conseguenza in avanti anche la data presunta del parto.
Non solo settimane, ma anche giorni
Se hai scaricato un’app che ti aiuta a contare le settimane, vedrai che terrà conto con precisione anche dei giorni. Questo serve per fare un calcolo corretto e più accurato possibile.
Attenzione però: poniamo per esempio che oggi per te sia 20 settimane + 5.
Essere alla 20+5 significa che la 20esima settimana è già terminata, e quella che state vivendo è nell’effettivo la 21esima settimana. Che terminerà a 21 settimane +0.
Come contare i mesi gravidanza: la corrispondenza tra settimane e mesi
Se sei all’inizio della gravidanza e ti sei convinto che per capire qual è il mese di gestazione basti contare di quattro settimane in quattro settimane, ti accorgerai presto che la corrispondenza tra settimane e mesi è un po’ più complessa di così.
Ecco come calcolare con esattezza il mese di gravidanza:
Primo mese: dal primo giorno dell’ultima mestruazione a 4 settimane + 3 giorni.
Secondo mese: da 4 settimane + 4 giorni a 8 settimane + 5 giorni.
Terzo mese: da 8 settimane + 6 giorni a v13 settimane + 1 giorni.
Quarto mese: da 13 settimane + 2 giorni a 17 settimane + 4 giorni.
Quinto mese: da 17 settimane + 5 giorni a 21 settimane + 6 giorni.
Sesto mese: da 22 settimane + 0 giorni a 26 settimane + 2 giorni.
Settimo mese: da 26 settimane + 3 giorni a 30 settimane + 4 giorni.
Ottavo mese: da 30 settimane + 5 giorni a 35 settimane + 0 giorni.
Nono mese: da 35 settimane + 1 giorni a 40 settimane + 0 giorni.
Tabella per il calcolo della gravidanza
Per semplificarti la vita abbiamo creato una tabella riassuntiva che ti sarà di grandissimo aiuto per capire in quale mese di gravidanza ti trovi.
Salvala sul cellulare e guardala ogni volta che hai dubbi, così la prossima volta che ti chiederanno: “In che mese sei?” saprai esattamente che cosa rispondere.
I trimestri di gravidanza
La gravidanza si suddivide in tre trimestri, per comodità e per comunanza di sintomi.
Il primo trimestre va dal concepimento all’inizio del quarto mese, ovvero fino alla settimana 13+1.
È il periodo più corto temporalmente perché in genere si scopre la gravidanza intorno alla quarta – quinta settimana, ma potrebbe essere vissuto come il più lungo per l’incisività dei sintomi e per la sua incertezza.
È questo, infatti, il mese delle nausee e della notevole stanchezza, oltre che quello con il maggiore rischio di aborto spontaneo.
Il secondo trimestre, che va dalla settimana 13+2 alla 26+2, viene accolto con un certo sollievo, anche per via del diradarsi della nausea e alle ritrovate energie.
Il terzo trimestre inizia alla settimana 26+3 fino al parto. È il momento in cui ci si sente più appesantite, si soffre di mal di schiena e si fa fatica a digerire, ma non si vede l’ora di vedere il proprio bimbo!